Un nuovo concetto di fast food nasce nel cuore della Toscana. Una caffetteria/ristorante che propone cibo senza zucchero, salutare al 100%. Per imparare a mangiare sano senza rinunciare al gusto.
Come diceva Virginia Woolf “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene”. Spesso dimentichiamo infatti che il cibo e le abitudini alimentari sono i responsabili numero uno delle patologie del terzo millennio, le cosiddette “malattie cronico-degenerative”. Un’alimentazione sana ed equilibrata pertanto è alla base del vivere in armonia con se stessi. Non solo, coinvolge altri fondamentali ambiti: la salute, il gusto, la sostenibilità, la tradizione, la scienza. Tutti questi aspetti sono ben presenti nella mente di Daniela Capasso, imprenditrice toscana che ha avuto l’intuizione di creare un format che si prefigge di fare grandi cose: Dänkø. Un fast food 100% nel centro di Livorno di cibo healthy & fitness: colazioni dolci, ma anche insalate tropicali, hamburger dietetici, fino alla pizza fitness per il pranzo. Ce n’è per tutti i gusti. Gli chef di Dankø utilizzano solo ingredienti con bassi contenuti di grassoe zuccheri quasi inesistenti. Il tutto corredato da una location d’effetto e da un servizio asporto&delivery molto ben strutturato. Ed è l’ideatrice del progetto, Daniela Capasso a tentare il nostro palato, raccontandoci il mondo Dänkø.
L'INTERVISTA
Qual è il tuo percorso imprenditoriale?
«Ho un centro dimagrimento da 15 anni, è un marchio registrato, dove con la collaborazione di medici facciamo percorsi dimagranti (anche io sto studiando per diventare medico nutrizionista). Il mio centro ha una linea di integratori sporti¬vi e per la perdita del peso. Ho cominciato a produrre anche alimenti dietetici, biscotti, barrette, snack, pasta... poi da un anno l’idea di Dänkø. Adesso i brand sono due, ma le idee sono infinite!».
Come può essere definito Dänkø? «Dänkø è il mio secondo marchio registra¬to ed è un format che mescola il fast food alla classica catena di caffetteria americana, come può essere Starbucks ad esempio, e ne fa una versione dietetica e fitness. Una sugar free zone, dove tutto è preparato usando solo ingredienti ipocalorici che non fanno male, utili alla crescita metabolica e attenti alla linea. Si può mangiare un hamburger con calorie dimezzate o fare colazione con cornetti caldi, cheesecake, cioccolata calda».
Tutto senza zucchero, senza lattosio e senza burro? Avete cuochi o maghi? «Sì esatto. Un miracolo! L’ambientazione è molto più calda rispetto al fast food classico. In un locale Dänkø ti sembra di viaggiare, assaporare un mix di culture e di esplorare mondi mai visti, sia per i cibi sia per l’ambientazione».
È un nuovo format, de facto. Da dove nasce la tua ispirazione? «Ho sempre pensato e creduto fortemente che i fast food avrebbero prima o poi saturato sia il mercato sia la mente delle persone, hanno avuto il loro lunghissimo periodo di gloria durato decenni, ma nessun colosso è immune al cambiamento e diversi anni fa, quando la legislazione obbligò i grandi colossi americani del food a inserire le calorie obbligatorie sui loro prodotti, capii che era l‘inizio della fine».
A quel punto secondo te cosa è successo? «Da li in poi la gente ha cominciato a realizzare davvero cosa stesse mangiando. E i consumi si sono andati riducendo. Lì ho capito che potevo e dovevo fare qual¬cosa e ho accettato la sfida per stare al passo con la domanda delle persone che chiedevano opzioni più healthy, legate non solo alla dieta, ma anche a stili di vita o necessità di salute».
Pensi che diventerà una radicata consuetudine alimentare? «Sì, sarà sempre più forte questo cambiamento, ne sono sicura e ci credo. Tan¬to che ci ho puntato tutta la mia vita. Il format del fast food è vincente sopratTutto al giorno d’oggi, perché la gente non ha più tempo di pranzare al ristorante, ma la vera svolta è offrir loro una nuova prospettiva, un fast food dietetico e, perché no, anche più “accogliente”. Dänkø non sembra un semplice healthy food, cos’ha di diverso dagli altri? «Gli healthy food in Italia stanno prendendo piede soprattutto nelle grandi città, Dänkø però ha un segmento in più rispetto agli altri. rigorosamente dietetiche e proteiche. Nell’healthy food trovi la fetta di torta fatta senza burro magari, da noi la torta è senza burro, ma anche senza zucchero, con metà delle calorie, ma ricca di proteine. Questo è un elemento fondamentale di questo progetto. L’alimentazione proteica è poco conosciuta e si fa molta confusione. Ma è il futuro».
Puoi spiegare meglio questo aspetto? «Certo. Da noi tutto il pane è proteico, ovvero ha pochissimi carboidrati e al posto dei carboidrati ci sono le proteine, elemento basilare per la crescita metabolica, quindi la nostra pizza non è nemica della linea, ma in realtà fa bene e accelera il metabolismo».
C’è qualcosa che ti ha favorito o aiutato in questo progetto? «Il merito di questo progetto sono sicuramente la mia curiosità e i miei viaggi. Ho sperimentato e capito molto sull’alimentazione e sulle abitudini alimentari viaggiando. Dal Nord Europa all’Estremo oriente. Tantissimo devo a paesi come Cina, Vietnam, Giappone, Malesia. Mi hanno aperto una enorme finestra su questo mondo e ho così importato frutti ed erbe che nemmeno conoscevo, utilissime per la produzione dei nostri alimenti. Sì perché Dänkø autoproduce più del 60% delle materie prime. Produciamo in Spagna e Canada, qualcosa anche in Inghilterra. Scelgo personalmente tutto, materie prime, quantità qualità ecc.».
Da dove viene il successo di Dänkø? «Il suo successo è nel sapore. Ho 15 anni di esperienza sulla produzione di alimenti, ho sperimentato milioni di sapori e ricette. La cosa piu bella è che un muffin di Dänkø è uguale a quello di una normale pasticceria, un hamburger è perfettamente gustoso come quello di un fast food e una cioccolata calda è invitante come quella di Starbucks. Perché a fare alimenti dietetici son bravi tutti... ma a farli davvero buoni, noi siamo i migliori.
Da dove nasce il nome Dankø? «Dankø viene da un‘ispirazione semantica del Nord Europa, dove dank ricorda la parola “grazie”, un ringraziamento a madre natura per tutto ciò che ci mette a disposizione per nutrirci. La ø barrata significa “niente zucchero”. Il Nord Europa mi ha dato tante idee soprattutto per la cultura dei dolci: Norvegia, Danimarca, Polonia... ho visto e imparato tanto! E posso dire solo grazie». Dove siete arrivati ora e quali sono le vostre prospettive future? «Do un dato che fa capire il successo che abbiamo riscontrato finora: nel 2020, anno disastroso per il nostro settore, noi abbiamo aperto altri 2 locali. Quindi mi sto organizzando affinché Danko diventi un franchising, visto che già adesso ho moltissime richieste a riguardo».
Un nuovo concetto di fast food nasce nel cuore della Toscana. Una caffetteria/ristorante che propone cibo senza zucchero, salutare al 100%. Per imparare a mangiare sano senza ...
Consumare centrifugati regolarmente aiuta a: rinforzare le funzioni del corpo e del sistema immunitario, mantenendolo libero da tossine e pulendone le cellule; riequilibrare n ...